Per l’Avvocato Generale presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea la piattaforma Uber è regolata dalla normativa sui servizi di trasporto

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Nella causa Asociación Profesional Elite Taxi v. Uber Systems Spain SL (C-434/15), l’Avvocato Generale presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ha recentemente tratto alcune conclusioni ufficiali riguardanti l’operatività della piattaforma Uber, la piattaforma tecnologica che permette, con l’ausilio di uno smartphone munito dell’applicazione Uber, di richiedere una prestazione di trasporto urbano nelle città in cui la stessa è presente.

L’Avvocato Generale pronunciatosi sulla domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dallo Juzgado de lo Mercantil n. 3 di Barcellona – il Tribunale Commerciale – ha sostenuto che Uber non può beneficiare del regime di libera prestazione dei “servizi della società dell’informazione” ai sensi della Dir. 1998/34/CE, ma debba sottostare alla normativa speciale prevista in materia di servizi di trasporto.

Nelle proprie conclusioni, l’Avvocato Generale sostiene che “i conducenti che circolano nell’ambito della piattaforma Uber non svolgono un’attività propria che esisterebbe indipendentemente dalla suddetta piattaforma” e che la piattaforma “organizza e gestisce un sistema completo di trasporto urbano a richiesta ed è quindi responsabile non soltanto della prestazione di messa in contatto di passeggeri e conducenti, ma anche dell’attività di questi ultimi”.

Di qui il Dott. Maciej Szpunar ha fatto discendere la significativa conclusione in base alla quale, trattandosi di “servizi di trasporto”, la normativa nazionale possa certamente richiedere il rilascio di licenze o autorizzazioni di trasporto che limitino la libera prestazione del servizio.

Si attende la decisione sulla questione da parte della Corte di Giustizia UE, che potrebbe ribaltare l’opinione dell’Avvocato Generale.

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